Bicini Summer
Giovedì 15 giugno ore 21,15
Giovedì 15 giugno ore 21,15
Giovedì 22 giugno ore 21,15
Rosa profunda-dalla poesia al tango
Atmosfere che ci riportano all’amore primo per la terra, la poesia delle cose semplici che tutti sentiamo e vediamo, colori forti e accecanti di un panorama sudamericano, l’incanto dei suoni dello spagnolo il tutto “condito” con i ritmi del tango, dell’habanera, della zamba argentina sinuosi e seducenti. Un percorso che, sebbene lontano spazialmente e culturalmente, ci corteggia con un fiore eterno: la rosa e il colore dell’amore: il rosso; e diventa subito “nostro”.
Le voci di Londra
Venerdì 30 giugno, alle ore 21, 15
Il romanzo di Simona Esposito, con prefazione di Gianni Maritati della redazione cultura TG1, edito da Cultura e Dintorni, cui seguirà un bel concerto di duetti e terzetti d'amore di Haendel, il musicista che è uno dei personaggi principali del romanzo. Le voci sono quelle dei cantanti lirici Cristina Castellani, Maria Grazia Pittavini e Alessandro Avona, accompagnati al cembalo da Sabina Belei. Ingresso libero
La novella di“Tofano e Ghita” appartiene a quel gruppo numeroso e vario di novelle di Boccaccio, i cui casi, per lo più a fine lieto, non sono nobili e i cui eroi sono spregiudicati, non limitati da nessuna preoccupazione ultraterrena. Ghita è una delle tante donnette dai sensi desti e dalla mente pronta. Si ha qui un altro grande motivo del Decameron: la celebrazione dell’intelligenza alacre e dell’astuzia congiunta all’irrisione degli sciocchi e dei creduli. Questo motivo permette al Boccaccio di esaurire la descrizione della società del suo tempo in tutti i suoi aspetti, componendo una “commedia umana” nella quale, sottratto a fini provvidenziali e a volontà sovrumane, l’uomo appare abbandonato alle sue sole forze, mosso solo dai suoi appetiti, limitato solo dall’intelligenza dei suoi eventuali avversari.
mercoledì 8 marzo 2016, alle ore 19
L’ingresso è gratuito.
Il cammino delle donne: le conquiste delle donne che hanno cambiato l'Italia. Proiezione del video “La bella politica” promosso e realizzato dalla Provincia di Perugia
Donne Umbre nella Resistenza, a cura di Mariella Chiarini: un riflettore puntato sul prezioso, fondamentale contributo dato dalle nostre donne alla guerra di Liberazione. Il racconto di tante testimonianze di donne umbre che hanno vissuto da protagoniste la Resistenza emergendo dall'anonimato e divenendo soggetti storici finalmente visibili, nell'esperienza di sostegno e solidarietà offerta all'azione partigiana. Il tutto sarà corredato da musiche e canti sul tema.
Con la partecipazione di Federico Gili (fisarmonica), Salvatore Maffei (basso) Norberto Paolucci (chìtarra e voce), Marcello Ramadori (batteria)
L'incontro potrà concludersi con un piacevole momento di convivialità, previa prenotaz. entro martedì 7 marzo Tel. 3333879119.
venerdì 16 dicembre 2016, alle ore 21,00
L’ingresso è gratuito.
Velt l’Etrusco rievoca la storia di Auleste, il mitico fondatore di Perugia. La trama: due giovani si smarriscono all’interno del Pozzo etrusco a causa di un black out e vengono proiettati indietro nel tempo. Si ritrovano coinvolti in una cerimonia di investitura di un lucumone, il re- sacerdote dell’ antico popolo etrusco. La divinità, Voltumna, che parla attraverso la folgore, guida i candidati, interpretati da attori-lottatori, a battersi nell’arena per conquistare l’investitura regale, mentre le danzatrici, con le loro evoluzioni, intessono un ricamo multicolore fra le forze del cielo e della terra. Il giovane Auleste, dopo aver vinto alla lotta tutti gli avversari, guidato dal saggio e forte Velt, affronta la prova della folgore e ottiene l’illuminazione, diventando così il nuovo augure-fulgurator. La vittoria di Auleste sulla folgore simboleggia la vittoria della luce sulle tenebre, dell’eterno sul perituro, dell’intelligenza sul mero istinto, della sapienza sulla brutalità.
In Velt l’Etrusco la potenza della lotta agonistica si stringe in fraterna alleanza con la recitazione, con la musica e con la danza, dando vita ad una nuova forma d’arte, moderna ed immediata, profonda ed essenziale.
A.S.D Porta Sole - Cultura e sport
Alcuni dei testi più deliziosi della letteratura del primo '900, aprono quadri musicali nei queli vengono eseguiti brani della letteratura musicale più significativa del periodo. Autori quali Palazzeschi e Gozzano, tendono la mano a musicisti come Tosti, Gastaldon, Denza e Satie per accompagnarci in un breve viaggio nei luoghi di un tempo che fu...
Monica Colonna - soprano
Maria Grazia Pittavini - soprano
Francesco Marcacci - tenore
Alessandro Avona - basso
Linda Di Carlo - Pianoforte
con la partecipazione straordinaria di Mariella Chiarini
I saltarelli e gli stornelli dell’Umbria per il mese dei fiori
Alla riscoperta della musica folk dell’Umbria, rivisitata in maniera divertente e divertita: è la musica “country” delle nostre campagne, la musica pop/rurale che parla di fiori, rose, amori e corteggiamenti, figlie da maritare e spose novelle. La ripropone un nuovo quartetto creato intorno alle zampogne e ai flauti di Goffredo Degli Esposti (Micrologus), insieme a Roberto Cecchetti, virtuoso di organetto, e la partecipazione speciale di Sara Marini, eclettica cantante di Gubbio. A loro si aggiunge Lorenzo Lolli, da Bevagna, giovanissimo cantante/tamburellista, per un’inedita fusione delle voci con gli strumenti tradizionali, il tutto sui ritmi incalzanti delle percussioni, all’insegna di una serata dedicata al “maggio” e al “saltarello” più arcaico.
Goffredo Degli Esposti & Compari
Goffredo Degli Esposti: zampogna, ciaramella, flauto e doppio flauto
Sara Marini: voce, timpene
Lorenzo Lolli: voce, cempene
Roberto Cecchetti: organetto
La rappresentazione della vita quotidiana, i riti di iniziazione che segnano le esperienze positive e altrettanto quelle negative. Suoni e canti si intrecciano per riproporre in maniera viscerale aspetti della gioia e del dolore. Accompagnati dalla danza e dai rispettivi balli il quartetto vi farà vivere un viaggio nelle culture musicali meridionali, dove ogni sentimento ha una colonna sonora.
Per l'Associazione Tarantarci suoneranno:
Pierluigi Serrapede - Voce, Chitarra battente, organetto, tamburi
Luca Petrilli- Voce, tamburi a cornice,castagnette
Roberto Leonardi- Violino,Bouzouki
Giuliano Chiosi-Chitarra.
Al ballo gli insegnanti e gli allievi dell'Associazione.
Compagnia al Castello – Regia di Claudio Pesaresi.
Il tema de “L'avaro” di Moliere affonda le sue radici nell'antichità classica: quel teatro greco e romano che gli era stato familiare fin dai tempi dei suoi studi al collegio Clermont. I suoi antenati sono nel Pluto di Aristofane e nell' Aulularia di Plauto con parentele più recenti nel teatro rinascimentale italiano e nella commedia dell'arte. La sua raffigurazione dell'avaro è però quella di un soggetto classico rivisitato in chiave moderna e non è un caso, a mio avviso, che Moliere scelse per la stesura una prosa discorsiva invece dei versi alessandrini a cui il pubblico era abituato. L'avaro di Moliere risulta di una tale forza che da allora in poi il nome del protagonista, Arpagone, servirà per antonomasia a designare le persone afflitte dall'antichissimo vizio. Tuttavia, rispetto ai modelli classici, presenta sensibili differenze che, nella mia messa in scena, ho voluto evidenziare e mettere in risalto. Arpagone è infatti una figura viva, inquieta, sovente in contrasto con se stessa; il desiderio morboso di accumulare denaro è dominante in lui, ma non unico: l'esagerata preoccupazione dell'opinione altrui, la smania di fare bella figura, le sue velleità amorose che l'età non è riuscita a spegnere, sono alcuni degli aspetti messi in evidenza da episodi presenti nella commedia, che contrastano con il suo vizio dominante. E proprio in tali contrasti risiede l'umanità del personaggio che Moliere ha sottratto a tutte le convenzionali e semplicistiche stilizzazioni. (Claudio Pesaresi)
Una commedia di Cinzia Berni
Compagnia Divieto di affissione - Regia di Franco Tuba
con Stefania Zuccari, Francesca Rinciari, Maria Antonia Bettili, Laura Pacini, Cristiano D'Alterio e con Gianni Zucchini, Matilde Zucchini, Giulia Lasorella aiuto regia: Daniele Ciprari
"Ricette d’amore” di Cinzia Berni è uno spaccato sul mondo femminile. Giulia, Irene e Susanna si riuniscono nella cucina di Silvia per preparare l’esame del corso di cucina che frequentano insieme. Parlano delle loro vite, dei loro sogni, di sentimenti, di sesso. Quattro donne, completamente diverse tra loro, che a causa di un incontro fortuito si ritroveranno in una storia d’amore che cambierà le loro vite. Divertenti equivoci e battute a ritmo serrato per una commedia frizzante ed ironica.
Note di Regia:
La lingua italiana comprende oltre 250mila parole, e tra esse “Amore” è tra le più usate nel linguaggio comune. Se ne parla di continuo, sull’amore si scrivono poesie, libri, messaggi… Eppure è difficile trovare una definizione che metta tutti d’accordo, forse perché ogni persona è unica e possiede un proprio concetto dell'amore. Il nostro modo di vivere le relazioni riflette chi siamo, i valori in cui crediamo, i nostri desideri. Per questo una delle domande che ci poniamo più frequentemente è: che cos'è l'amore? Perché, di fronte all’amore, siamo tutti vulnerabili e allora abbiamo bisogno di dare una definizione, una forma precisa a un sentimento per il quale, a volte, perdiamo addirittura il controllo. In ogni caso, nonostante tutte le nostre paure, continuiamo a innamorarci, a volte anche contro la nostra volontà; che sia semplice o complicato, sognato e agognato, scritto, cantato o recitato, l'amore è davvero qualcosa di inafferrabile. Quindi, quando lo trovate tenetevelo stretto... seguite le nostre ricette d'amore, perché: L'amore comunque vada...ti cambia la vita.
di e con Maurizio Marrani Improvvisazioni jazz e canzoni demenziali.
Dal riso al pianto: gli estremi si toccano, ma senza malizia. Maurizio Marrani, fonde i due ruoli che lo contraddistinguono: quello del pianista serio e quello dell’ umorista che diverte con le sue canzonidivagazioni inusuali, comiche. Un viaggio che segue un itinerario confuso, che passa per la sua canzone “La macchina pulita” per arrivare ad un “Round midnight” di Monk. Si sbaglia spesso strada e si torna indietro, facendo molte soste agli autogrill, ma sempre accompagnati dalla buona musica!